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tirare a campare

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la vita è piena di bugie

le parole volano

urlano di dolore

la tastiera del computer gronda sangue

amori finiti male

notti passate a guardare il soffitto

cercando di allontanare il seducente pensiero del suicidio

bottiglie di vino vuote

sigari scadenti

amicizie finite peggio

che giorno sarà?

il sapore amaro del post-sbornia in bocca

fumo di sigaretta simile a nebbia fitta mattutina

sparse qua e la

calze con smagliature grosse come cocomeri della puttana venuta la sera prima

vita che scivola

cade a pezzi

mentre il verme scovato dentro questa ciliegia continua

come se nessuno lo stesse osservando a rosicchiare e succhiare

succhiare e mangiare senza sosta senza pietà

con l’unico scopo di arrivare al nocciolo

unico superstite di una guerra vecchia come il mondo

e mentre sono qui a riflettere su questo

il cane piange

il caffè straripa dalla macchinetta

e le mutande girano vorticosamente dentro la lavatrice in un frastuono di suoni

simile ad una poesia che non verrà mai scritta ….

 Klara Rubino - 06/07/2018 09:04:00 [ leggi altri commenti di Klara Rubino » ]

Tedio ed angoscia esistenziale espressi in chiave realistica; mi piacciono moltissimo i versi finali poiché evocano tutti dei rumori,( le mutande nella lavatrice sono un colpo sorprendente ) non suoni, la mancata armonia di una poesia non scritta; viene meno quindi anche l’arma di difesa dell’espressione artistica, anzi verrà forse meno, dato che ora...c’è!

 Ivan Pozzoni - 05/07/2018 16:26:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Bella!

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